Fatti trovare su Google (Ads)
a cura di Andrea Pietrella
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Ecco un'anteprima del corso vero e proprio
Clicca sui pannelli per vedere un'anteprima del contenuto e capire quali sono le tematiche affrontate.
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- Premessa
- I Miti sull’indicizzazione
- L’evoluzione degli annunci pubblicitari
- La lingua di Google
- Crea il tuo account Google Ads
- Crea la tua prima Ad in 10 minuti
- Personalizza il tuo account
- Crea la tua prima campagna “completa”
- Definire un budget
- Monitorare le Ads per migliorarle
- Conclusioni
Ciao e benvenuto in questo corso di Advertips!
Prima di cominciare il corso vero e proprio volevo fare, assieme a te, qualche considerazione sugli argomenti che andremo ad affrontare.
Google è il motore di ricerca più usato al mondo, sicuramente il più utilizzato in Italia, e questo è un dato di fatto.
Ogni attività professionale (e non), sia essa legata ad un’azienda di beni o servizi, B2B o B2C, a un’attività ricreativa o a un personal branding è presente su google, e anche questo è un dato di fatto.
Anzi, ad essere precisi, ogni attività ha la necessità non solo di essere presente su google, ma anche di farsi trovare nel modo più rapido e preciso possibile.
Google Ads è diventato negli anni uno strumento fondamentale per chiunque sia presente online per raggiungere i propri clienti, rimpiazzando canali pubblicitari come Riviste, Televisione e Cartellonistica, che fino a 20 anni fa pensavamo fossero eterni.
Di conseguenza, investire in Google Ads è diventato fondamentale per far crescere la tua attività.
Insieme vedremo come farlo senza mettere in gioco budget stratosferici, senza strutturare campagne di annunci complicate e, soprattutto, in completa autonomia.
Il funzionamento di Google Ads è abbastanza semplice: più paghi, più puoi farti vedere.
Nello specifico, più paghi e più hai budget per gestire campagne dettagliate e specifiche per ogni servizio o prodotto da te offerto, dando a google la possibilità di offrire l’annuncio più pertinente a seconda delle richieste degli utenti.
Perché google ha sempre bisogno di un budget minimo (pochi euro) per far partire una campagna.
Al di sotto di questi budget, la campagna semplicemente non partirà.
Di conseguenza, al contrario di quanto avrai pensato finora, pagare meno non significa necessariamente avere meno visibilità.
Spesso significa avere semplicemente un minor numero di annunci pubblicati e funzionanti.
Parliamoci chiaro: quante realtà hanno davvero la necessità di promuoversi utilizzando campagne specifiche per ogni prodotto o servizio offerto? Poche. E sono così grandi che hanno al loro interno interi reparti che si occupano solo di questo.
A tutti gli altri, nella maggior parte dei casi, basterà promuovere l’homepage del sito o poche altre pagine, fare una campagna generica sui prodotti o sui servizi e nient’altro.
E il bello è che queste campagne, che potrai gestire autonomamente, saranno più che sufficienti per dare visibilità alla tua attività, senza mettere in gioco budget stratosferici!
I miti sull'Indicizzazione
Di cosa parliamo in questo capitolo?
Prima di iniziare a darci da fare con le Ads, è bene sfatare alcuni falsi miti sull’indicizzazione e sul ranking di Google, ormai talmente tanto diffusi da essere ritenuti ferree realtà.
“Facciamo un bel sito di e-commerce così i nostri prodotti si venderanno anche online”
“Su questo articolo del mio blog ho messo un sacco di parole chiave, sarà indicizzato benissimo”
“Il mio sito è costato tantissimo ed ha tutte le tecnologie necessarie ad un posizionamento perfetto, non devo fare altro per farmi trovare”
Chi, tra questi, ha detto la verità?
Nessuno.
In molti credono che per farsi trovare su google basta avere un sito ben fatto contenente le giuste parole chiave, aspettandosi così di trovarlo immediatamente in cima ai risultati di ricerca non appena viene pubblicato.
Salvo poi rimanerci molto male quando questo non accade.
Lʼindicizzazione immediata non esiste
Lʼindicizzazione di una pagina o di un sito Web avviene in maniera graduale, e mai immediata, in base ad una serie di fattori ben più complessi del semplice “testo scritto in ottica SEO” o del “Sito all’avanguardia”.
I fattori principali che influenzano il posizionamento di un sito internet sono:
- Parole chiave primarie: sono le parole che identificano il tipo di prodotto/servizio/argomento trattato (ad esempio: Pizza, Yoga, Meccanico, ecc.. )
- Parole chiavi secondarie: sono le parole che specificano le parole chiave primarie e ne vanno a “specializzare” ed “affinare” la ricerca (ad esempio: Pizza alla pala, Yoga online, Meccanico a Milano, ecc...)
- Traffico: senza pubblico, il ranking del sito non migliorerà. Google, o qualsiasi altro motore di ricerca, non metterà il vostro sito tra le prime posizioni semplicemente perché è fatto bene. Ai motori di ricerca interessa proporre a chi li utilizza dei contenuti il più possibili inerenti alle loro ricerche, il che è determinato principalmente dalla qualità delle pagine. La qualità viene considerata solo in seguito al comportamento degli utenti sul sito per cui, per iniziare, bisogna generare traffico
- Qualità e pertinenza delle pagine: come appena detto, questo è lʼaspetto principale che i motori di ricerca tengono in considerazione. La qualità viene considerata in base alle azioni che gli utenti effettuano sul sito dopo lʼaccesso.
Le parole chiave portano ad una pagina in cui effettivamente lʼutente trova un contenuto pertinente alla sua ricerca? Bene, il ranking qualitativo sale e di conseguenza il ranking nelle pagine di ricerca.
Il punteggio di qualità viene generato in base ad una media tra il tempo trascorso sul sito, il numero di pagine visitate e le azioni di conversione compiute (purtroppo gli algoritmi che ne determinano le dinamiche effettive sono tenute ben nascoste dai motori di ricerca).
La finalità deve essere quella di fornire all’utente la risposta alla sua esigenza nel minor numero di click possibili.
Un utente entra sul sito ed esce subito (generando una frequenza di rimbalzo molto alta)? Significa che non ha trovato il contenuto pertinente a quello che stava cercando.
Di conseguenza, i motori di ricerca tenderanno a non mostrare il tuo sito, considerandolo “non affidabile”.
Tutti questi aspetti richiedono tempo da parte dei motori di ricerca per poter essere elaborati e da parte del brand per poter migliorare ed affinare i contenuti in base all’analisi del comportamento degli utenti.
Di questi 4 punti ben 3 sono sotto il tuo diretto controllo: sei tu a scegliere come utilizzare, nei tuoi annunci o sul tuo sito web, Parole chiave Primarie e Secondarie, così come dare la giusta Pertinenza tra le parole chiave scelte e il contenuto dell’annuncio/pagina/prodotto.
Quello su cui non hai il controllo diretto è la generazione del traffico, e senza questo fattore rispettare gli altri 3 punti non servirà a niente.
È qui entra in gioco Google Ads, assieme ad una regola fondamentale nell’utilizzo di questo strumento .
Generare traffico richiede un investimento costante
Google Ads è lo strumento più rapido ed economico per generare traffico sul tuo sito/app/pagina… in sostanza, dove vuoi tu.
Anche all’interno di Google Ads di bisogna rispettare le stesse regole di indicizzazione appena viste, ovvero:
- Parole chiave primarie
- Parole chiave Secondarie
- Pertinenza dei contenuti
- Il Traffico, in questo caso, è sostituito dal Budget.
L’evoluzione degli annunci pubblicitari
La nascita della pubblicità risale a millenni fa, antica quanto il più antico dei lavori (suvvia, non scandalizziamoci: anche il mestiere più antico del mondo andava pubblicizzato!)
Il mezzo pubblicitario più antico (e ancora oggi il più proficuo) è il passaparola, ma è con l’avvento della stampa che industrie e botteghe riescono a raggiungere un numero di potenziali clienti impensabile fino a pochi anni prima.
La pubblicità a mezzo stampa ha avuto un posto di rilievo fino a pochissimi anni fa, in quanto adattabile ai mezzi di comunicazione più disparati: dalle affissioni, al volantinaggio fino alle inserzioni pubblicitarie nelle riviste di attualità o di settore.
Negli anni le tecniche di stampa si sono evolute con nuove tecnologie in grado di abbattere i costi, rendendo più accessibile il mezzo di comunicazione e, al tempo stesso, favorendo la nascita di una gran quantità di spazi pubblicitari, col risultato finale di poter raggiungere un numero sempre maggiore (e specifico) di persone ad un costo sempre più basso.
A metà del secolo scorso si registra anche la nascita della televisione, e con lei un nuovo modo di fare pubblicità e raggiungere nuovi clienti (sebbene con costi molto alti).
Con la televisione è esplosa la pubblicità sotto forma di video (nata anni prima all’interno dei film e dei cinegiornali), dando la possibilità alle aziende di entrare letteralmente nelle case degli spettatori e dei loro potenziali clienti.
Nonostante le nuove tecnologie e l’abbattimento dei costi, però, le pubblicità e gli spazi pubblicitari restavano per lo più a disposizione di poche grandi aziende in grado di sostenere i costi degli spot TV e delle campagne pubblicitarie cartacee ricavandone un profitto.
Per circa 50 anni le stesse tecnologie si sono affinate, riducendo i costi di gestione e permettendo la nascita di nuovi canali televisivi e nuove riviste di settore in grado di differenziare l'offerta e selezionare ancora di più i target di riferimento.
Tuttavia i costi per la realizzazione e la distribuzione delle pubblicità, sia video che cartacee, restavano sempre accessibili a pochi, principalmente per il fatto che gli spazi e i tempi a disposizione erano limitati.
Poi è arrivato internet, ed è cambiato tutto
Improvvisamente (più o meno), il pubblico poteva scegliere cosa vedere, cosa cercare, cosa seguire in qualsiasi momento. Di colpo gli spazi pubblicitari a disposizione sono diventati sempre di più e sempre più specifici, mirati e funzionali.
La lingua di Google
Di cosa parliamo in questo capitolo?
Parole chiave e corrispondenze
Finite le premesse e le curiosità, prepariamoci a creare la nostra prima campagna su Google Ads.
Prima di mettere le mani sulla tastiera però, dobbiamo vedere alcuni concetti tecnici e teorici basilari che faranno sì che tutte le nostre campagne future funzionino al meglio.
Sto parlando dell’aspetto editoriale della SEO (Search Engine Optimization), più precisamente dell’utilizzo e del funzionamento delle parole chiave e delle loro corrispondenze.
Innanzitutto devi sapere che Google parla una lingua sua.
O meglio, parla tutte le lingue del mondo, ma capisce meglio le frasi che sono strutturate in una determinata maniera e che rispecchiano specifici criteri di posizionamento delle parole chiave all’interno di una frase.
Tali criteri si chiamano corrispondenze e identificano le modalità in cui le parole chiave sono posizionate all’interno di una frase durante le ricerche degli utenti.
Esistono 3 tipi di corrispondenze: Generica, A Frase ed Esatta: seguendo questʼordine (dalla meno alla più efficace), il ranking dell’annuncio o della pagina web sarà migliore se le parole chiave contenute al suo interno si avvicinano al tipo di corrispondenza esatta.
Facciamo un esempio pratico: entro su google e cerco “Pizza Ancona”.
Ecco alcuni ipotetici titoli dei risultati che potrei trovarmi davanti (in questo ordine):
Pizza ad Ancona - L’angolo del gusto - Pizzeria
Pizza alla pala - Ancona - Pizzeria Romana
Pizzeria ad Ancona - Il Vesuvio - Pizza Napoletana
Nel primo caso, quello posizionato per primo e quindi più pertinente alla ricerca che ho effettuato, ovvero “Pizza Ancona”, si verifica una corrispondenza esatta:
Pizza ad Ancona - L’angolo del gusto - Pizzeria
Corrispondenza Esatta significa che le parole chiave compaiono nella frase nell’esatto ordine in cui vengono digitate nella ricerca.
Questo tipo di corrispondenza è il più indicizzato perché rispetta, nella maggior parte dei casi, le volontà dell’utente in ricerca attiva.
In questo caso tra le parole “Pizza” ed “Ancona” è presente la preposizione “ad”.
Si tratta di una Stop Word, ovvero una parola normalmente molto utilizzata su google e generalmente ignorata nella considerazione delle corrispondenze (in pratica per Google è quasi come se non esistesse).
Tendenzialmente quando parliamo di stop words ci riferiamo a congiunzioni, articoli e preposizioni articolate.
Crea il tuo account google ads
Il primo passo fondamentale per iniziare a promuoverti su GAds è quello di creare un account.
Ovviamente sto dando per scontato il fatto che tu abbia già un account google, come probabilmente lo ha già il 90% del genere umano.
Qualora non fosse così, rimedia subito:
IMPORTANTE: segui la procedura indicata e crea il tuo account come se lo stessi creando per te e non per la tua azienda.
Questo è importante perché altrimenti Google cercherà di rifilarti soluzioni premium a pagamento che a te, in questo momento, non interessano proprio!
Se invece vuoi cogliere la palla al balzo per creare un account email aziendale (a pagamento) su GMail, Drive ecc, allora cogli pure la palla al balzo!
Account Google alla mano, andiamo quindi a creare il nostro account GAds partendo da qui:
Google riconoscerà che non ci sono account GAds collegati al tuo account Google, per cui ti chiederà se vuoi continuare creando un nuovo account GAds oppure cambiare account Google.
Ovviamente andiamo a creare un nuovo account Google Ads.
Qualora questa guida non fosse sufficiente (o qualora avesse dubbi e domande in futuro) già da subito google vi fa capire, in fondo alla pagina, che potrete sempre contare su un supporto ed un’assistenza tecnica molto efficiente.
Crea la tua prima Ad in 10 minuti
Giunto a questo punto, Google ti chiederà di scrivere il tuo primo annuncio.
Molto probabilmente i campi relativi a titoli e descrizioni potrebbero essere già compilati automaticamente da GAds, che cerca di aiutarti non facendosi i fatti suoi!
Se come link di destinazione hai inserito il tuo sito web e quest'ultimo è realizzato bene, esiste la possibilità che gli annunci suggeriti siano anche validi.
In ogni caso, il mio suggerimento è sempre quello di scrivere da zero gli annunci, o comunque revisionare quelli suggeriti, così riuscirai ad avere un po’ di controllo su quello che stai facendo!
Ma vediamo subito da cosa è composto un annuncio di GAds.
La tipologia di annunci standard di GAds è quella degli annunci dinamici, i cui campi necessari al funzionamento sono solamente 2: Titolo e Descrizione.
Se te lo stai chiedendo, si chiamano Annunci dinamici proprio perché il contenuto cambia dinamicamente a seconda del rendimento dei singoli elementi da te inseriti.
Potrai infatti inserire fino a 15 titoli (da non più di 30 caratteri) e 4 descrizioni (da non più di 90 caratteri): GAds mostrerà ad ogni utente un annuncio composto da 3 Titoli e 2 descrizioni, selezionate tra quelle da te inserite in base alle parole chiave ricercate dall’utente, con l’obiettivo di creare un annuncio testualmente il più pertinente possibile.
Significa che inserendo tutti i titoli e le descrizioni a disposizione potremmo avere potenzialmente qualche centinaio di annunci diversi tra loro!
A scanso di equivoci, lascia che ti faccia un esempio per farti comprendere meglio la logica di funzionamento degli annunci di GAds.
Nel mio caso desidero promuovere il sito web di AdverTips, per cui cercherò di scrivere annunci pertinenti al tipo di pubblico che voglio raggiungere, ovvero:
Titolo 1: Advertips
Titolo 2: Corsi online
Titolo 3: Impara a promuoverti online
Titolo 4: Corsi di Videomaking
Titolo 5: Corso Google Ads
Titolo 6: Social media managing
Titolo 7: Impara a gestire Google Ads
Personalizza il tuo account
Di cosa parliamo in questo capitolo?
Prima ancora di andare a vedere come rendere più performante e come monitorare la campagna che hai appena creato, avremo bisogno di familiarizzare con l’interfaccia di GAds (e successivamente personalizzarla): in questo modo saprai bene cosa e dove guardare, ma anche quali sono le sezioni che invece potrai ignorare completamente!
Inserire il codice di monitoraggio sul tuo sito web
Innanzitutto, se hai inserito come pagina di destinazione principale il link al tuo sito web, noterai che la tua “configurazione iniziale” non è ancora finita.
Se sei tu stesso l’autore del tuo sito web, procedi con il passaggio che ti resta più facile da attuare.
Se invece il sito te lo ha realizzato qualcun altro, chiedi di inserire il codice di monitoraggio che potrai copiare cliccando su “configura manualmente”.
Una volta risolta la questione clicca su “prova la connessione”.
Se devi attendere qualcuno che faccia il lavoro al posto tuo invece, clicca su “prova la connessione” e, una volta ricevuto il messaggio di errore, clicca su “Ignora per ora”.
Passato questo punto, il tuo account è pronto per essere utilizzato!
Crea la tua prima campagna “completa”
Ovviamente puoi decidere di farti andar bene la campagna che hai creato in fase di creazione dell’account, ma personalmente mi piace considerarla solo come un piccolo “esercizio” che ti ha aiutato a capire in maniera più semplice alcuni concetti base che dovrai applicare a tutte le tue future campagne.
Come prima cosa, quindi, vai alla pagina “campagne” e metti in pausa la campagna appena creata.
Puoi farlo cliccando sul “pallino” di fianco al nome della campagna.
Ora invece, clicca sul tasto blu poco sopra per andare a creare una campagna nuova.
Dopo aver cliccato su “nuova campagna” si avvierà un percorso guidato per aiutarti nella configurazione.
Lo Scopo
La prima schermata di permetterà di definire lo scopo della tua campagna:
Molte di queste campagne probabilmente non ti interessano nemmeno, ma andiamo a vederle nel dettaglio:
Vendita: è la campagna di GAds per eccellenza, quella ottimizzata per farti vendere prodotti. Obbligatoria se hai un ecommerce, un po’ meno efficace se hai un negozio fisico, un’attività ricreativa o se lavori nel mondo della ristorazione.
Questo scopo è strutturato per essere ottimizzato in base alle conversioni: significa che per farlo funzionare a dovere dovrai essere in grado di conteggiare e attribuire un valore alle vendite che la campagna ti porterà.
Se hai un e-commerce ed hai collegato Google Analytics è abbastanza facile (e automatico), ma se invece hai un altro tipo di attività la cosa potrebbe rivelarsi parecchio difficile.
A meno che tu non voglia considerare come conversione una semplice telefonata, ma direi che è un po’ riduttivo.
In sostanza: vendi online? Scegli di impostare la tua campagna per Vendita, altrimenti lascia perdere!
Lead: per impostare una campagna volta all’acquisizione di contatti diretti, come mail o numeri di telefono. In realtà anche i Lead devono essere monitorati allo stesso modo delle conversioni dal tuo sito internet, in che ci riporta al discorso di prima… a meno che tu non abbia un business basato sulla raccolta di contatti, questa campagna è un po’ inutile.
Anche perché di base si tratta di una campagna Identica a “Vendita”, ma con un altro nome.
Traffico sul sito web: assieme allo scopo "vendita", questo è il più comune e facilmente applicabile ad ogni tipo di attività.
Anche perché può essere sfruttata per portare traffico non solo sul tuo sito web, ma anche su quello di altri (tipo Facebook tripadvisor ecc…)
Potrai monitorare tutti i dati inclusi anche negli altri scopi (come le vendite, tassi di conversione ecc…) e puoi raggiungere gli stessi obiettivi (clic o telefonate).
La differenza sostanziale da tutti gli altri scopi è che qui le metriche che definiscono la buona riuscita di una campagna rientrano in quelle relative agli annunci, non a quello che accade sulla pagina di destinazione, rendendo questo scopo il più adatto per chi non ha controllo sul suo sito web, oppure non ne ha uno particolarmente performante, o addirittura per chi non ce l’ha affatto.
Considerazione del prodotto e del brand: praticamente la risposta di Google agli spot televisivi. Con questo scopo sarà possibile impostare solamente campagne video su Youtube e sui partner di Google.
Ottima se hai parecchi soldi perché, al di là del budget per la campagna, la qualità dei video dei tuoi competitor è generalmente molto alta. Avviare una campagna simile con un video di bassa qualità potrebbe rivelarsi un suicidio in piena regola!
Copertura e notorietà del brand: Simile allo scopo appena visto, ma con l’aggiunta della campagna Display, che rende possibile raggiungere un gran numero di persone mostrando annunci con immagini nei siti partner di google.
La metrica di base p quella del costo per impressioni (CPM), che la rende estremamente economica qualora il tuo annuncio sia particolarmente "acchiappa clic".
Promozione di App: questo scopo è praticamente identico a “vendita”, con la differenza che spinge esclusivamente la vendita, il download o l’installazione della tua app su Apple Store e su Play Store.
Promozioni e visite ai negozi locali: campagna efficace qualora tu abbia un'attività registrata su google my business, altrimenti inutilizzabile.
Crea una campagna senza un obiettivo: perché ti alzi la mattina?
Ti consiglio di definire sempre un obiettivo prima di iniziare a creare la tua campagna, ma la presenza di questo scopo conferma che su GAds in realtà non esistono vere e proprie tipologie diverse di campagne, ma esistono solo modi diversi in cui le guardiamo, le misuriamo e le promuoviamo!
Definire un Budget
Ti ho già parlato più volte di come Google Ads avvii con difficoltà le campagne con budget inferiori a 3€ al giorno, sebbene il consiglio ufficiale di Google sia di 10 € al giorno.
Sicuramente calcolare qual è l'investimento minimo da fare affinché le campagne funzionino aiuta ad avere una base da cui partire, ma nel definire il tuo budget settimanale, mensile o annuale, non puoi basarti esclusivamente su questo!
Esiste un altro fattore, oltre al Budget, che determina più degli altri il corretto funzionamento di Google Ads dal punto di vista “Economico”: la Costanza.
Come avrai notato, Google ci mette del suo per fare in modo che le tue campagne performino al meglio. Ne ha tutto l’interesse: più guadagnerai dagli annunci e più avrai voglia di investire in GAds, perché ne capirai le potenzialità.
Per fare in modo che GAds ottimizzi le campagne, però, c’è bisogno di tempo, generalmente 3-4 settimane, anche se i primi risultati potresti vederli anche prima.
E per fare in modo che l’intera struttura di Google Ads performi ancora meglio in relazione al tuo sito web, migliorandone anche il ranking di ricerca nei risultati organici, occorre ancora di più, da 6 mesi a un anno.
Monitorare le Ads per migliorarle
Di cosa parliamo in questo capitolo?
Come abbiamo già visto, Google Ads si impegnerà a fare in modo che le tue campagne performino al meglio.
Purtroppo però, si tratta solo di metà del lavoro: l’altra metà dovrai farla tu!
Per far sì che le tue campagne siano ottimizzate nel migliore dei modi dovrai occuparti di monitorare costantemente (che non significa continuamente) le tue Ads affinché gli utenti trovino annunci di qualità, ossia pertinenti alle loro ricerche.
Ma che cos’è la pertinenza e perché è così importante?
Probabilmente te lo sarai chiesto fin dall'inizio del corso, in quanto è stata nominata più e più volte, e finalmente è giunto il momento di spiegarti per bene che cosa significa per GAds e perché è così importante.
Come abbiamo visto all’inizio, in ottica SEO la pertinenza è il rapporto tra le varie metriche di analisi di Google che determinano se l’utente è interessato o meno al risultato di ricerca su cui ha appena cliccato, calcolato in base ad una media tra il tempo trascorso sul sito, il numero di pagine visitate e le azioni di conversione compiute.
Un utente che entra sul tuo sito ed esce subito probabilmente non ha trovato il contenuto pertinente a quello che stava cercando. Di conseguenza trascorrerà pochissimo tempo sulla pagina e non ne visualizzerà altre e, sicuramente, non compirà azioni di conversione.
Di conseguenza Google classificherà quel risultato di ricerca come non pertinente alle parole chiave inserite dall’utente e tenderà a non mostrarlo nei risultati.
Se invece l’utente trascorre molto tempo sul sito dopo il click, visita più pagine e magari converte pure, Google classificherà la pagina come pertinente e tenderà a mostrarla per prima tra i risultati di ricerca.
Per quanto riguarda gli annunci a pagamento si applica lo stesso identico principio, ma con risultati leggermente diversi.
Facciamo alcuni esempi di annunci non pertinenti:
Ferramenta di paese - attrezzi per giardinaggio - Tosaerba
Ma il link di destinazione è errato e manda alla pagina in cui si parla di un decespugliatore
Pizzeria ad Ancona - Il Vesuvio - Pizza Napoletana
Ma tu sei di Verona e vedi l’annuncio perché la campagna ha il target per località esteso a tutta Italia
Corsi di Crossfit - Palestra Invictus- palestra a Roma
Del crossfit però non c’è traccia, né sul sito, né in palestra.
Tutto Telefono - Promo Black Friday - Iphone 14
Ma siamo a gennaio ed il black friday con le sue offerte è finito da un pezzo
Borse in pelle - La casa della borsa - a partire da 30€
Ma la borsa più economica costa 60€
In tutti questi casi gli utenti valuteranno gli annunci non pertinenti alle loro ricerche.
Il risultato? Gli annunci continueranno ad essere mostrati, ma sempre più di rado e con un CPC sempre più alto.
Se invece poni attenzione ad evitare errori del genere, scrivendo annunci in linea con i contenuti del link di destinazione e targettizzando la campagna nelle giuste aree geografiche e ai giusti segmenti di pubblico, i tuoi annunci genereranno interazioni con il tuo link di destinazione: gli utenti visiteranno più pagine, passeranno tempo a leggere info su di te e convertiranno.
Di conseguenza GAds valuterà i tuoi annunci come pertinenti e, per premiarti, li mostrerà con più facilità agli utenti, abbassando il CPC.